“Prendete la vita con leggerezza. Che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore." Cit. Calvino
Occorrente necessario per la corretta e interattiva lettura di questo post (che due p** starete pensando, è un pò come quando state sorseggiando tranquillamente un drink in un locale e vi coinvolgono in ridicoli balletti di gruppo, ma una volta ogni 5 anni almeno, concedetelo anche a me, grazie), quindi procuratevi:
1 - un aculeo di istrice (Hystrix cristata), in mancanza potete usare una comune penna di gallina, di oca fa più cool ma con qualsiasi strumento che abbia una punta dovreste cavarvela ugualmente (se non siete troppo imbranati)
2 - un foglio di papiro millennario della sponda destra del Nilo essiccato con la luna piena reperibile in qualsiasi museo di arte egiziana, se nel caso facessero resistenza a darvelo o non riuscite proprio a convincerli, potete usare in via del tutto eccezionale un comune foglio di carta bianco. No, non potete usare la carta igienica che potrebbe mancare in caso di necessità e urgenza.
3 - del banalissimo succo di limone (Citrus), se vi è avanzato del lime (Citrus aurantiifolia) per il mojito party della sera precedente va bene lo stesso, se invece stappate una bottiglia di vino bianco ancora meglio che ve lo bevete anche. Alla grande! Freddo mi raccomando!
Avete reperito tutto il necessario senza esservi persi nel bosco e senza avervi attirato addosso la maledizione di Tutankamon? Bene, potete continuare.
Intingete la punta dell'aculeo nel vino e iniziate a scrivere sul foglio: "Prendete la vita con leggerezza..." insomma ricopiate tutta la citazione di Calvino che apre questo blog, non vi preoccupate se asciugandosi scompare, diventa invisibile.
Fidatevi è lì. Ancora lì.
Vi basterà passarci un ferro da stiro caldo e magicamente riapparirà sotto ai vostri increduli occhi, diventerà evidente. Vi sarà rivelata di nuovo.
Questo è esattamente ciò che mi è successo durante la visita e la degustazione a Ornina. Prima di aver bevuto! (per i malpensanti)
Lontano dalle famose zone toscane vocate, dove devi per forza riuscire a fare del buon vino e lo devi fare secondo disciplinari rigidi e tradizionali qui siamo in Casentino e il vino puoi ancora farlo come ti senti. Come vuoi. Come vivi.
Con leggerezza, che non è...
E come, quando e quanto la natura ti concede, ovunque questo certo, ma qui più che mai.
E ancora più che mai qui a Ornina, dove una coppia di giovani ragazzi ha deciso di vivere a stretto contatto con la natura e nella natura cercando di lasciarla libera di esprimersi al meglio nel loro vini.
Ognuno con una propria personalità, mai scontati nè banali, a volte poco precisi, ma si sa così è la natura. Entrano in bocca e aprono il cuore. Se chiudi gli occhi e respiri profondamente ti offrono un passaggio sul deltaplano per planare dall'alto sulle cose, senza...
Il simbolo dell'azienda, e anche il vino che più la rappresenta, è il Trigono, una figura geometrica cara all'astrologia che richiama il concetto di Armonia.
Armonia non come perfetto equilibrio nel vino, ma come modo di vivere, che forse è proprio l'opposto, cioè la ricerca del perfetto equilibrio che per natura non può esistere.
Qui come non mai il famoso detto: "chi beve vino Ornina campa 100 anni" sembra farsi reale, qui come non mai riesci a tornare ragazzo.
Senza macigni sul cuore.
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Con la partecipazione di:
zinzalloro
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