Anno 2025. Il robot sommelier è fra noi...
http://www.intravino.com/primo-piano/intelligenza-artificiale-il-robot-assaggiatore-fa-ridere-ma-gli-manca-il-lato-b/
E' infallibile.
Riesce a decifrare ogni vino, a identificare ogni profumo, aroma.
Analizzando le molecole può dire anche l'anno della vendemmia e di conseguenza attingere al suo data base per fornire indicazioni sull'annata.
Può dire anche quanti giorni è stato in barrique, non quanti anni, se il legno usato è Allier.
Sto solo ipotizzando un futuro molto prossimo, la cui tecnologia già in larga parte è a disposizione.
La domanda spontanea è: può un'intelligenza artificiale sostituire l'uomo, ad esempio nel mondo della degustazione del vino?
Per lo stesso motivo per cui non possiamo dare spiegazioni razionali a ciò che razionale non è, credo che esista un limite.
Il limite è dato dalla trasmissione e comunicazione di emozioni legate alla degustazione.
Degustare un vino non è solo sentirci dentro la confettura di amarene, piuttosto che la vaniglia, ma è comunicare le sensazioni che quel vino prima al naso e poi in bocca ti fa provare. E' conoscere le storie di vita vissuta che ci stanno dietro e dentro a quel vino e saperle trasmettere per emozionare. Per farle vivere e rivivere.
Bere un vino è un'esperienza sensoriale completa in quanto tramite i sensi stimola in modo diretto le emozioni.
E poi, è gioia e voglia, di condividerle in compagnia.
Ben venga la tecnologia che può essere di supporto, ma niente potrà sostituire la sensibilità umana.
Ovviamente sensibili, bisogna esserlo!