Lucifero.
«Lo ’mperador del doloroso regno da mezzo ’l petto uscia fuor de la ghiaccia»
(Dante Alighieri, Inferno, Canto XXXIV, 28-29)
Ma siamo sicuri che Lucifero sia il nome di Satana?
Lucifero significa letteralmente portatore di luce.
E quindi?
L'eterna lotta tra bene e male che si ripete.
Tra bianco e nero. Yin e Yang. Tutto e niente. Il sacro e il profano. Odio e amore. Guerra e pace. Vita o morte. Luce o oscurità. Bello o brutto. Buono o cattivo. Naturale o artificiale.
Già, naturale.
Parliamo di vini naturali, anzi, perchè parlarne?
Beviamoli!
E perchè invece di parlare di contrapposizioni non parliamo di sinergie. Di intrecci. Di alternanze. Di abbracci. Di alternative. Di scelte. Di fusioni.
Il sole e la luna. L'estate e l'inverno. Il cielo e il mare. L'acqua e il fuoco.
Lucifero e il suo alter ego Michele.
Si perchè anche nei tempi dei tempi ogni eroe aveva bisogno del suo acerrimo nemico per esistere.
E può esistere l'uno senza l'altro?
Mai nome può essere stato più azzeccato per un vino che vuole racchiudere tutti questi interrogativi e li vuol riproporre a chi lo berrà. Da solo o in compagnia.
E' un vino, insieme agli altri nati da Roberto, che rifiutano il mondo attuale e sacro (enologicamente parlando) fatto di schemi, dogmi, formule chimiche e regole da seguire e accolgono nel loro essere "pagano" quindi, la natura e la sua imprevedibilità come unica via e stella maestra.
Un ritorno al passato guardando al futuro.
In questi vini troviamo dei colori vivaci con riflessi abbaglianti, quasi lampi di luce, un frutto che si esprime in tutta la potenza, profondità e complessità. Dai bianchi, ai bianchi macerati (orange) passando dalle bollicine fino ai rossi.
E l'ultima bottiglia, condivisa con Roberto, su una terrazza sopra le vigne.
Un onore e un piacere condiviso con un nuovo amico.
P.s: a proposito di Lucifero, in certe zone della Toscana, portare la luce in tavola, significa mettere il vino. Se non c'è il vino. c'è buio! ;)