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  • Writer's pictureNasoDVino

L’anguille di Bolsena e la vernaccia.

Updated: Apr 14, 2021

L’anguille di Bolsena e la vernaccia.

«Questi», e mostrò col dito, «è Bonagiunta, Bonagiunta da Lucca; e quella faccia di là da lui più che l’altre trapunta ebbe la Santa Chiesa in le sue braccia: dal Torso fu, e purga per digiuno l’anguille di Bolsena e la vernaccia».

Canto XXIV del Purgatorio

Perfino il sommo poeta Dante, ha citato la Vernaccia nella Divina Commedia, immortalandola come tentatrice e responsabiile, insieme all'anguilla di Bolsena, dei peccati di gola di Papa Martino IV. Quindi finito in purgatorio nel girone de "I golosi" proprio perchè non riusciva a resistere a tal bontà.

Tutto sommato un Papa virtuoso, per gli standard dell'epoca che li vedevano spesso tramare guerre, ordire e ordinare cose ben più riprovevoli.

Il legame medioevale della Vernaccia di San Gimignano lo troviamo ancora negli archivi del comune di Firenze, dove la tassa su tale vino era di 3 fiorini. Per chiunque della mia generazione la mente corre subito al film capolavoro "Non ci resta che piangere", con la famosa frase siamo a Frittole, nel millequattrocento quasi millecinque e la mitica scena della dogana.

Evidente e coerente, in maniera oscena e plateale, è quindi il palcoscenico della città di San Gimignano con le sue torri, che va a nozze con la storicità, la medioevalità, di questo vino.

Un vino bianco si, ma il rosso dei bianchi...

Sfortuna, o forse no, ha voluto che questo bianco nascesse nella terra dei rossi, dei grandi rossi, circondato da Chianti, Brunelli e Supertuscans, ma forse proprio per questo si è fatta le ossa ed oggi la possiamo godere in tutta la sua massima espressione.

La Vernaccia non sarà mai facile, è femmina si, ma cresciuta in mezzo ai maschi e quindi sa ben difendersi.

Mai banale, mai scontata, non si concede facilmente.

Va interpretata spesso. Esige palati esigenti ed educati per esprimersi in tutta la sua complessità, ma a tutti regala sorsi piacevoli di unicità, tipicità e gradevolezza.

Questa sua mascolinità fa si che regge bene anche passaggi in legno che la rende, solo la migliore, capace di evolvere in sentori minerali di pietra focaia e lasciare piacevolmente al palato un retrogusto ammandorlato.

Lei il mare non lo vede mai, vive in campagna circondata dalle colline, ma chiedetele pure di accompagnare piatti di pesce.

Ci credo che per l'anguilla di Bolsena, pesce di lago, pesce grasso, molto ben aromatizzato con varie erbe e di sicuro ai tempi di Dante, cucinato senza pomodoro, Colombo nemmeno era nato e forse nemmeno le caravelle erano state ancora costruite, addirirttura un Papa abbia messo in gioco il paradiso.

Ben vengano i primi piatti con sughi bianchi, la ribollita, fritture varie, uova e latticini.

Si, è proprio un vino medioevale.

E' come deve essere sia la vernaccia tradizionale che quella invecchiata ed affinata in legno.

Offre inoltre un'altra interpretazione della Vernaccia che è più gentile, più femminile se vogliamo, ottenuta soltanto con il mosto fiore.

Un sorso di medioevo!

Ho avuto il piacere e l'onore di parlare di Vernaccia anche alla trasmissione televisiva di teleregione toscana "Ma che bontà":

Grazie ad Alberto e a Elisabetta Fagiuoli.

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