Ho pubblicato un post sulla mia pagina fb naso-d-vino https://www.facebook.com/nasodvino/ che riportava lo stesso titolo di questo blog, ispirato a questo video che ho trovato su youtube:
Tale post ha scatenato una vera e propria valanga di MI PIACE ed è per questo che ho deciso di inserirlo anche nel blog di questo sito.
Ci sono stati anche dei commenti in cui veniva precisato che non è vero che si tratta di 1800 vitigni spontanei, ma molti meno... addirittura 1/6 meno!
Non ho la pretesa di ritenere i miei post o blog che dir si voglia siano inattacabili da un punto di vista scientifico. Se i vitigni "spontanei" (e già dovremmo chiederci cosa si intende per spontanei) sono 1.800 oppure 500, oppure 384 sinceramente non lo so e nemmeno me ne frega più di tanto.
Quando parliamo di vitigno autoctono dobbiamo sempre fare delle considerazioni storiche, prima che scientifiche, nel senso che qualsiasi vite esistente al mondo discende comunque dalla "prima uva" probabilmente originaria della Mesopotamia, o della Colchide, o comunque di qualche zona del medio oriente. Esattamente così, come ogni razza o etnia umana, discende da un unico progenitore.
E' altresì vero, che la diffusione nel mondo antico si debba ai romani prima "Roma caput vini" e al mondo ecclesiatico dopo. E' quindi anche logico, come in Italia, tuttora esista una maggiore varietà di vite. Favorita anche dagli infiniti microclimi che ci sono sul nostro territorio.
Tuttavia, quello che per me è importante è il messaggio che volevo mandare e che più mi sta a cuore.
Ovvero, preservare la biodiversità, che è indubbia, anche attraverso l'educazione del gusto, e la ri-educazione del gusto. Ed in questo processo, il VINO ne è parte fondamentale.
La riscoperta dei vini da vitigni autoctoni è un bene prezioso.
La re-introduzione di tecniche di lavorazione del VINO antiche è assolutamente da rivalorizzare.
Da evitare, certamente, è l'appiattimento del gusto su un gusto sempre più internazionale, standard e sempre meno locale e particolare. Questo vale per il VINO ma vale anche il cibo. E noi in Italia di questo siamo un esempio clamoroso. Non ci sono due paesi che distano nemmeno 5 km in cui lo stesso piatto tradizionale si faccia esattamente nello stesso modo. Così come lo stesso tipo di vino.
Quale dei due è il migliore?
Entrambi!
Entrambi lo sono perchè sono i migliori se esistono entrambi. E' dalle sfumature delle differenze che entrambi si avvantaggiano. Chi degusta, ma prima ancora ama, il vino, sa che sono i dettagli, le sfumature, le piccole differenze che rendono un vino speciale.
Ci sarà sempre a chi piace più l'uno a chi l'altro perchè come dicevano i romani, che di vino se ne intendevano:
DE GUSTIBUS NON EST DISPUTANDUM
E siamo tutti d'accordo.
Difendiamo i DE GUSTIBUS quindi, perchè quando ci sarà solo un GUSTIBUS di cosa godremo?