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Immagine del redattoreNasoDVino

Terre di Toscana 2020. La tempesta prima della quiete.

Aggiornamento: 19 mag 2020

Terre di Toscana 2020.

La tempesta prima della quiete perchè parafrasar m'è dolce in questo blog.

Forse sentivo che sarebbe stato l'ultimo sorso, l'ultimo calice.


Terre di Toscana 01 marzo 2020.


Tranquilli, non sono diventato ast****, da quella data ho continuato a bere vino e a stappare bottiglie ma tutte da solo.


E' stato l'ultimo evento in cui poter incontrare produttori, winelovers, amici del mondo enologico con cui confrontarsi, scambiare pareri, idee, degustare nuovi vini, approfondirne altri, fare due parole e quattro risate.


E quando dopo aver vuotato il calice ci davamo appuntamento al Vinitaly in fondo non eravamo proprio sicuri, c'era già qualcosa nell'aria che faceva presagire che forse, non sarebbe proprio andata come negli anni passati.

Terre di Toscana si è confermato uno dei migliori eventi enologici.

Grande partecipazione da parte delle cantine con bottiglie anche importanti.

Chi mi conosce e mi segue, sa che in certi eventi non mi piace parlare delle singole aziende o delle singole etichette in quanto mi piace raccontare, di ciò, solo dopo aver visitato direttamente una cantina, aver conosciuto il produttore e avere qualcosa così di ancor più emozionante, vero e originale da trasmettere. Quanto meno provarci.


Oltre alle solite conferme, ho però avuto modo di degustare vini e conoscere realtà nuove ed affascinanti, di cui ho rigorosamente preso nota e appena riapriranno "le gabbie" andrò certamente a visitar con tutta "la sete" possibile al grido di "al mio via scatenate l'inferno!".

Giosuè Carducci? Cecco Angiolieri o addirittura Boccaccio? Quale poeta scomodare per chiudere con qualche verso divertente, leggero, ma soprattutto che contenga un vero messaggio positivo di speranza?


Invece chiudo come ho aperto, con il poeta del "pessimismo cosmico", Leopardi, riportando i primi versi della sua celebre poesia "La quiete dopo la tempesta" e ditemi quanto è illuminante, solare e consolatrice:


Passata è la tempesta:

Odo augelli far festa, e la gallina,

Tornata in su la via,

Che ripete il suo verso. Ecco il sereno

Rompe là da ponente, alla montagna;

Sgombrasi la campagna,

E chiaro nella valle il fiume appare.

Ogni cor si rallegra, in ogni lato

Risorge il romorio

Torna il lavoro usato.

L'artigiano a mirar l'umido cielo,

Con l'opra in man, cantando,

Fassi in su l'uscio; a prova

Vien fuor la femminetta a còr dell'acqua

Della novella piova;

E l'erbaiuol rinnova

Di sentiero in sentiero

Il grido giornaliero.

Ecco il Sol che ritorna, ecco sorride

Per li poggi e le ville. Apre i balconi,

Apre terrazzi e logge la famiglia:

E, dalla via corrente, odi lontano

Tintinnio di sonagli; il carro stride

Del passegger che il suo cammin ripiglia.


Si rallegra ogni core.

Sì dolce, sì gradita

Quand'è, com'or, la vita?

Quando con tanto amore

L'uomo a' suoi studi intende?

O torna all'opre? o cosa nova imprende?

...


Alla prossima degustazione. Tutti insieme nuovamente!


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Grazie a :

Terre di Toscana

Acquabuona



Con la partecipazione di:


Video Youtube:





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1 Comment


esmailsala
Mar 28, 2020

Bellissimo pezzo, come sempre, pieno di speranza. In un momento di incertezza come quello che stiamo vivendo, una nota rosa sempre da Lui: “Il forse è la parola più bella del vocabolario italiano, perché apre delle possibilità, non certezze... Perché non cerca la fine, ma va verso l'infinito.”

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