Filippo Grasso: vini dell'Etna tra tradizione, passione e territorio unico
- NasoDVino
- 2 mag
- Tempo di lettura: 6 min
Filippo Grasso: vini dell'Etna tra tradizione, passione e territorio unico

La storia della Cantina Filippo Grasso inizia più di venti anni fa, su un versante dell’Etna che non smette mai di stupire.
Qui, a Randazzo, nel versante nord del vulcano, la famiglia Grasso ha deciso di radicare il proprio destino in una terra che sembra parlare in mille lingue. Ma questa scelta non è stata facile, né scontata. Il padre di Filippo e Mariarita, pur profondamente legato alla sua terra e al lavoro nei vigneti, non voleva che i suoi figli seguissero il suo esempio. Perché coltivare la terra, e in particolare quella dell’Etna, è una fatica che si fa fatica a spiegare a chi non l’ha vissuta.
Eppure, nonostante il desiderio di proteggerli da quel sacrificio, Filippo e Mariarita hanno scelto di restare, di continuare quel cammino, dando vita alla Cantina Filippo Grasso.
La loro è una storia di disubbidienza, ma anche di passione, di un amore così forte per la terra da far nascere un progetto che oggi è simbolo di tradizione, di forza e di resilienza. Perché è proprio da quella disubbidienza che è nata una delle cantine più affascinanti e autentiche dell’Etna, dove ogni bottiglia racconta la passione di una famiglia che ha scelto di non arrendersi di fronte alle difficoltà, ma di abbracciarle, di farle proprie.

Mariarita, con la sua energia contagiosa, mi ha portato a fare un giro tra le sue vigne, facendomi respirare la passione che anima ogni suo gesto. E mentre passeggiavamo, il paesaggio che ci circondava non smetteva di affascinarmi: ciottoli neri, rocce laviche, vigne che si arrampicavano sulla terra di un vulcano che è sempre in movimento. Ma la vera magia era quella sensazione di casa, di accoglienza che respiravi in ogni angolo della loro proprietà.
Tra le vigne, alcuni ulivi “brandofino” o “randazzesi”, secolari e resistenti, sembravano raccontarci la loro lunga storia. Il suono del trattore di Filippo, che lavorava nelle viti poco lontano da noi, completava questa scena di vita familiare, dove ognuno aveva un ruolo, ma tutti insieme formavano una sinfonia perfetta. Il tutto si svolgeva sotto il duplice sguardo del padre, 86enne, e del vulcano, entrambi orgogliosi e fermi: il padre, talvolta severo ma sempre benevolo e orgoglioso, osservava dalla sua terrazza da una parte, mentre il vulcano, vigile e implacabile, vegliava dall’altra, simbolo della stessa forza e fierezza, entrambi custodi di questa terra.
E poi c’è quel territorio, quel luogo esclusivo e unico che sembra non voler scegliere tra il Mediterraneo e la montagna. Siamo nel cuore del Mediterraneo, eppure ci troviamo a mille metri di altitudine, dove la terra e il cielo sembrano giocare con la varietà della natura. Le palme crescono fianco a fianco con i castagni, gli abeti si mescolano ai fichi d’india. Una mescolanza che può sembrare disorientante, ma che in realtà è il simbolo di un paesaggio che non ha paura di sovvertire le regole, di raccontare una storia complessa ma perfetta.
In un angolo così speciale del mondo, dove ogni elemento della natura ha una sua voce, i Grasso hanno trovato il loro posto, radicandosi nel terreno lavico che dà vita a vini ricchi di carattere. Le vigne crescono su terreni pieni di “ripiddu”, i famosi ciottoli di lava nera che rendono il terreno un riflesso dell’anima di quest’isola. Ogni grappolo che nasce da questa terra porta con sé la forza e la resilienza del vulcano, ma anche la bellezza di una natura che sa adattarsi, che sa trasformarsi, che sa raccontare la storia di chi la coltiva.
E quei vini, frutto di una terra che non ha paura di sfidare le convenzioni, sono la testimonianza più autentica di un legame che la famiglia Grasso ha con la propria terra.
Ogni sorso racconta di sacrificio, di passione, di amore per un luogo che sembra impossibile ma che, in realtà, è perfetto nella sua imperfezione.
Così, tra un grappolo e l’altro, tra un sorso e l’altro, la cantina Filippo Grasso continua a raccontare la storia di una famiglia che ha scelto di lottare insieme, di lavorare insieme, di seguire una passione che non ha confini.
E mentre il vulcano Etna continua a fare il suo corso, la famiglia Grasso cammina fianco a fianco con la natura, creando un futuro che, come le loro vigne, cresce forte, resiliente e ricco di bellezza.

Mari di Ripiddu 2023
Il Mari di Ripiddu 2023 è il risultato di una sfida appassionata, una vera e propria fusione tra il caldo della lava e il fresco del vento montano. Quando lo versi nel bicchiere, il suo profumo ti avvolge come un bacio rubato: note fresche di agrumi che si mescolano a fiori bianchi delicati, portando con sé il respiro del vento che scivola tra l’Etna e i Nebrodi.
È un incontro perfetto tra il fuoco della montagna e la freschezza che scivola da essa, un’esperienza sensoriale che ti fa sentire proprio nel cuore di questa terra unica.
Al palato, la freschezza ti accarezza con una sapidità che ti invade, una mineralità che ti ricorda la forza del vulcano. Ogni sorso è un viaggio sensoriale che lascia una lunga scia, come una carezza che persiste sulla pelle, facendoti desiderare di assaporarlo ancora, e ancora. Il Mari di Ripiddu è il vino ideale per accompagnare un piatto di gamberi rossi crudi, ma anche per un classico della tradizione siciliana come la pasta con spada e melanzane, che ne esalta la freschezza e la mineralità.
Carrico 68.8
Il Carrico 68.8 è un vino che racconta una storia profonda, quella di un tempo passato, quando le botticelle da 34,4 litri venivano trasportate dagli asini fino al porto di Riposto. Questo vino nasce da un blend di uve bianche e rosse vinificate in bianco, provenienti da viti quasi centenarie. Un blend che affonda le sue radici nella tradizione, ma che è rivisitato in chiave moderna, un vero tributo alla terra e ai vignaioli che, con coraggio, piantarono queste vigne.
Il Carrico 68.8 è un bianco caldo, avvolgente, con una potenza e una struttura che si impongono. La sua longevità è sorprendente, tanto che una bottiglia del 2019 è ancora in perfetta forma, con una freschezza tesa e dinamica che non sminuisce la complessità.
Perfetto con formaggi stagionati, come i caprini o i formaggi blu, ma anche con la Provola dei Nebrodi, che esalta la sua ricchezza e profondità.
Ripiddu Rosato Etna DOC 2022
Il Ripiddu Rosato Etna DOC 2022 è un’esplosione di freschezza, un rosato che incarna la vitalità dell’Etna. Al naso, è come un giardino in fiore, con piccoli frutti rossi di ribes che si fondono con un profumo intenso e ricco. È un vino che nasce dalle uve mature di Nerello Mascalese, ma che, nel rispetto della natura, si esprime con tutta la sua gastronomicità. Fresco, sapido, ma con una buona struttura alcolica ben bilanciata, è il compagno ideale di piatti ricchi di sapore, come una pizza al pistacchio di Bronte con mozzarella e burrata.
E quando, come nel 2024, si spinge a livelli alcolici fino a 15.5°, non puoi fare a meno di pensare che forse, con una bella bistecca alla griglia, regalerebbe gioie inattese.
Ripiddu Rosso Etna DOC 2022
Il Ripiddu Rosso Etna DOC 2022 è una vera e propria esplosione di bellezza al naso. Composto per il 90% da Nerello Mascalese e il 10% da Nerello Cappuccio, è un vino che si esprime con la purezza del terroir.
La sua freschezza estrema e il tannino ben integrato raccontano una storia di mineralità, di pietra focaia e di lavica energia. Al palato, la pietra bagnata, la liquirizia e la freschezza si fondono in un sorso che, pur nella sua forza, è incredibilmente elegante e territoriale. Un vino che ti parla di terra e di tempo, che ti invita a sentire il tannino come una parte di sé.
È un’identità che non può essere ignorata.
Perfetto con piatti robusti e saporiti, come un arrosto di carne o un piatto di pasta con ragù ricco.

Capochiurma 2021 Etna DOC Rosso
Il Capochiurma 2021 Etna DOC Rosso è un vino che porta con sé una storia affascinante, quella del capochiurma, il caposquadra che gestiva la manodopera nelle vigne, una figura che, pur non essendo sempre compresa, ha segnato il ritmo della vendemmia.
Questo vino nasce dalla migliore vigna della famiglia Grasso, quella chiamata "Uffa", che prende il nome dalla sua forma a "U", simbolo di un rifugio, di un abbraccio protettivo.
Ogni bottiglia di Capochiurma è un’esplosione vulcanica, con un tannino che si fa sentire, ma che è ben bilanciato dalla freschezza e dalla complessità del vino. La frutta rossa matura, i profumi speziati e balsamici, e la mineralità che arricchisce il palato lo rendono un rosso potente, ma dinamico, elegante e vibrante. La sua capacità di esprimersi con grande freschezza nonostante la struttura lo rende perfetto con piatti ricchi come una costata di manzo o uno stufato di carne, esaltando il gusto del cibo e l’intensità del vino.
Con questi cinque vini, la cantina Filippo Grasso racconta la sua passione per la terra, il suo impegno per preservare una tradizione che affonda le radici nel passato, ma che guarda al futuro con una visione moderna e vibrante. Ogni bottiglia è una dichiarazione d’amore verso un territorio straordinario, che continua a stupire con la sua bellezza e la sua forza.
#vadovetiportailnaso sempre!
Une fois de plus, vous vous imposez comme une référence incontournable pour les amateurs de vin, tout en éveillant la curiosité de ceux qui s’initient à cet univers. Vos articles sont bien plus que de simples textes : ce sont de véritables escapades sensorielles qui nous plongent au cœur des vignobles, en tissant un lien authentique entre la terre, les vignerons et chaque verre dégusté. Merci de continuer à transmettre avec tant de passion et d’élégance votre savoir et votre amour du vin🍷🍷🍷
Leggere questo pezzo è stato come camminare sull’Etna al tramonto. Bellissimo, grazie Michele.
Hai trasformato il vino in emozione e parola, poesia pura..
Grazie per questo viaggio poetico in una terra dai magici colori, profumi e sapori.
Adoro la Sicilia e i vini siciliani.
Lunga vita a questa famiglia e a tutti i disubbidienti
Le tue parole hanno descritto un grande amore verso una terra da sempre generosa, un amore passato da padre in figlio "in crescendo"...hai raccontato tutto con empatia...e l'emozione è arrivata...
❤️