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  • Writer's pictureNasoDVino

La Vernaccia de Il Colombaio di Santa Chiara.

Updated: Apr 13, 2021

No, non volevo scrivere lussuriosa, proprio lussuria e lo ribadisco.


Lussuriosa è un aggettivo riferito a colei che è dominata dal vizio della lussuria o è amante dello sfarzo.


Questa Vernaccia invece è essa stessa lussuria, è essa stessa sfarzo e abbondanza.


Ma ti avviso subito, enonavigante più o meno inconsapevole, i casi sono due.


Se sei un sostenitore/fan/follower di professionali quanto rigidi enologici dogmi decantati da sedicenti sommelier che impongono di descrivere un vino con un altisonante e ripetitivo: "Veste un manto giallo paglierino con riflessi dorati...", ecco, non sei nel blog giusto. Ti suggerisco, onde evitare che la tua sedia traballi pesantemente, quanto meno, di saltare la parte successiva e di andare direttamente alla parte dopo il video dove potrai cibarti della tua razione giornaliera di accurate descrizioni organolettiche.


Come se fosse "antane..."


Se invece ti piace l'improvvisazione, la fantasia, essere sorpreso e preso, allora chissà, magari non condividerai la sostanza, ma di sicuro avrai una visione alternativa e tutt'altro che ortodossa, forse un tantino pericolosa e sicuramente ardita, del vino e della Vernaccia. Stacca la mente e riempi il calice, se di Vernaccia meglio, bevine un bel sorso, anzi due, facciamo tre, meglio.


BenBevuto fra noi altri "...peccatori carnali, che la ragion sommettono al talento" cit. Inferno canto V, girone dei lussuriosi.


Ed il collegamento fra Dante e la Vernaccia è sempre doveroso, visto che anch'egli la cita esplicitamente nel XXIV canto del Purgatorio, "...le anguille di Bolsena e la Vernaccia".


Per capire meglio fino in fondo perchè è, la lussuria, spogliamoci per un attimo soltanto di vecchie reticenze catechizzate che la collegano e la condannano ad uno dei sette vizi capitali, estirpiamola dalla cattolica definizione legata al sesso e definiamola da un punto di vista più laico, arcaico, originario e ampio. D'Annunzianamente parlando "Cinque le dita, cinque le peccata" ed entriamo nella sintonia vibrazionale della Vernaccia stessa e della sua "toscanitudine" cercando di essere irriverenti e goliardici, ma allo stesso tempo goderecci e scanzonati.


Ricordi "Amici miei"? Ecco, quella è la frequenza emotiva ed emozionale esatta. Instagrammariamente hashtaghizzata in #vernacciamood .


E' lussuria intesa come abbandono alle proprie passioni senza il controllo della ragione o della "falsa" morale, è il mezzo, il tramite, per raggiungere il piacere. E' il piacere stesso.


E' incontrollata sensualità, desiderio ossessivo, passione estrema.


E' eccesso, sfarzo, abbondanza.


La Vernaccia nella sua espressione più opulenta, importante ed elevata può essere tutto questo. Nella sua eccellenza è passione e piacere assoluto e L'albereta de Il Colombaio di Santa Chiara nelle sue annate migliori, incarna esattamente questa sublimità.


L'albereta è lussuria liquida.


Insieme a me non c'era Virgilio, ma Sara_thewinelinker, molto meglio, e ad accoglierci non abbiamo trovato Minosse ma Giampiero, ancora una volta molto meglio!


Giampiero con il suo fuoristrada che ci ha portato per i campi a bordo vigna e fra gli ulivi, da un versante all'altro di San Gimignano raccontandoci la storia dell'azienda, dei terreni, delle viti e di come nasce il loro vino.


E poi in cantina con gli assaggi dalle botti delle Vernaccie che saranno.


E saranno un gran bel bere.


E poi a "La locanda dei Logi" presso l'antico borgo di San Donato, nei pressi della Via Francigena, in una pieve romanica ristrutturata, dove si respira il Medioevo e non c'è cornice più suggestiva dove degustare la vernaccia che più di ogni altro vino rappresenta ed è intriso di "medioevalicità".


Tre sono le vernaccie de "Il Colombaio di Santa Chiara", e tutte e tre le ho fieramente degustate insieme anche ad alcuni rossi, ma ti parlerò solo di due, della "Selvabianca" e de "L'albereta" perchè rappresentano gli opposti espressivi di tale vitigno e perchè l'altra, "Campo della pieve" sarà scusa e motivo per tornare da Giampiero.


Anni fa, ho descritto e definito la Vernaccia come "femmina fra i maschi" e recentemente lo stesso consorzio della Vernaccia di San Gimignano ha riclassificato il concetto elevandola a "regina fra i re", fatto sta che femmina è e femmina rimane e come tale continuerò a raccontarla.

Selvabianca (2019) è quella ragazzina adolescente che conoscesti al mare tanti anni fa che ti fece perdere il capo, solare, spontanea, fresca, vivace, sorridente a cui riuscisti solamente a dare un bacio innocente, nella forma ma non nell'intenzione, e a cui ogni tanto ti capita di ripensare anche ora come un attimo spensierato, libero e leggero e continua a farti nascere tutt'ora un timido sorriso.


Frutta succosa a polpa bianca, pera, litchi, mela con note rinfrescanti di erbe aromatiche e lievemente agrumate. Piacevolmente sapida, come quelle labbra ancora bagnate.


Linguine allo scoglio.


Quella ragazza si è fatta donna ormai, anche le sue forme non sono più acerbe ma mature. Più morbide e generose. La vita, gli anni, le esperienze e i figli ti plasmano inevitabilmente. La verginea timidezza si è trasformata in consapevole malizia. Poco importa se gli anglofoni la definirebbero altrimenti (La Vernaccia è una Milf), per noi è una bella donna che sa di esserlo e quando sorride quella freschezza e quella solarità torna ancora a risplendere, illuminandola in tutta la sua complessità. Qui il bacio è solo il preludio di un lussurioso amplesso.


L'albereta (2017) è maturata in botti di rovere, la sua frutta è gialla e matura, susina goccia d'oro e pesca gialla arricchita da note di miele d'acacia e frutta secca tostata sostenuta da sentori balsamici di alloro ed erbe offinali. Un gusto completo, totalmente appagante e avvolgente, fresco e interminabile. Sfarzosa lussuria liquida.


E ancora quella precisa e inequivocabile salsedine sulle sua labbra.


Fagiano al forno con patate.


Grazie Giampiero per la calorosa accoglienza e la splendida disponibilità!


Ritornerò!

(Quando hai pronto il metodo classico ancestrale fammi un fischio...)

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#ilcolombaiodisantachiara

#echinonloleggeèastemio


Grazie a:

Giampiero Logi


Con la partecipazione di:


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