Montemercurio ti mette le aaali!
Ma che ne sanno gli Ostrogoti di bevande energizzanti? Almeno i Galli avevano il druido Panoramix che preparava la pozione magica per Asterix, a proposito di ali.
E nel frattempo in Italia?
Saghe epiche da far impallidire la più contorta, assurda e aggrovigliata serie di supereroi della Marvel con effetti speciali che Steven Spielberg scansati proprio.
Dei Greci, latinizzati o più volgarmente romanizzati, che si trovarono a competere con i loro alter ego Etruschi che gestivano goderecciamente da centinaia di anni indisturbati quello che era, ed è tutt'ora, un paradiso terrestre.
Tanto per capirsi un pò come supereroi della Marvel contro quelli della DC comics. Superman contro Thor, Batman contro Ironman e, che ne so, Acquaman contro Hulk.
Ora lo so che sto parlando di epoche differenti e conseguenti l'una all'altra, ma considerando che gli Dei sono eterni ed immortali, in quella che oggi chiamiamo Montepulciano, dovrebbe essere andata più o meno così.
Nell'etrusca Clevsin, l'attuale Chiusi, la vita scorreva in pace, felice e ben organizzata. C'era benessere diffuso, se pur ognuno in base alla propria estrazione sociale, ma tutto era ben ritmato ed oliato dalla prosperità generale. Il clima favorevole, il commercio era fiorente, la campagna produttiva, in città c'era l'acqua corrente, terme e teatri. Nei palazzi i nobili disquisivano se far affrescare le pareti con scene di caccia o ambiziosi banchetti luculliani o lussuriosi amplessi amorosi. Il tutto mentre oltralpe sia Galli che Ostrogoti vivevano ancora in villaggi, in tende di pelli, praticando nel migliore dei casi pastorizia e nel peggiore vivendo di conflitti tribali e saccheggi.
Le colline circostanti erano il palcoscenico naturale dove si esibiva danzando e cantanto il Dio Flufluns rendendo splendenti e maturi i grappoli d'uva che gli uomini sapientemente trasformavano in vino. Il nettare degli Dei appunto.
E se l'acqua rendeva la vita possibile e facile, credetemi, era quel vino, così buono e sincero, a renderla felice assai!
Intanto a sud cosa stava succedendo?
Erano ormai già passati ampiamente i tempi in cui una lupa allevò due gemelli, Romolo e Remo. Si erano già affrontati e la città che avevano fondato, Roma era diventata sempre più grande. Molto grande e popolosa.
Lungo il Tevere, da Clevsin, scendevano giornalmente chiatte intere del buon vino, un vero e prorio fiume di vino etrusco ad allietare le mense romane e rallegrare i baccanali e per un bel pò andò avanti così, fino a che, una tarda sera, quando improvvisamente e dolorosamente il vino finì, uno dei commensali sbottò:
"Ahò regà, semo tanti, semo forti perchè invece de comprà il vino non ce prendemo tutta a cantina?"
E fu così che i Romani iniziarono ad invadere l'Etruria, per colpa del vino, stesso motivo per cui, secoli dopo, furono i Barbari ad invadere l'impero Romano.
Ma non fu un bagno di sangue, suvvia mica darai retta alla storia tradizionale fatta da archeologi per bene che hanno studiato reperti storici e si basano su verità solide, fidati della teoria di @nasodvino secondo cui l'invasione fu praticamente un evento pacifico e benemerito. Tipo "cantine aperte" insomma, per capirci meglio.
Mentre i relativi Dei banchettavano insieme dividendosi i compiti e coordinando le nuove mansioni, cittadini Romani ed Etruschi si misero a "magnà e beve" allo stesso tavolo, progettando poi con il vino, di andare alla conquista del mondo. E lo fecero davvero!
Nello specifico a Flufluns, visto che aveva svolto finora un lavoro egregio e inappuntabile, furono lasciate le colline, con la nuova incombenza però di dover rifornire costantemente Giove, il quale da buon Dio umile, quale era, volle ribattezzare nell'occasione quel buon nettare, "Sangue di Giove", da cui deriva appunto il nome di Sangiovese, ma questa è un'altra storia.
Ora, Flufluns da pigro, vizioso e godereccio quale era non poteva pensare di andare continuamente in sù e giù dall'Olimpo per rifornire di vino il divino Giove e allora avendo notato fra gli Dei romani, un tipino nervoso, tutto scattoso che non stava mai fermo con un cappellino curioso con delle alette, alette ai piedi e un bastone anche quello con le ali, insomma Flash della DC Comics, decise di fargli una proposta. Mercurius era il suo nome e come spesso succede che gli opposti si attraggono ci fu subito simpatia fra i due.
Cito testualmente il dialogo avvenuto nell'occasione:
"Ave Mercurius, ho visto sei sempre in giro, voli e viaggi molto, che ne dici se mi fai da corriere per portare il vino a Giove? La vedi quella bella collina laggiù? La più bella? Quella con le vigne? Se accetti ti faccio costruire un tempio sulla cima e la collina è tua. A me lasci le sue pendici per continuare a fare il vino. Affare fatto?"
Mercurius che era svelto anche di intelletto rispose alla velocità della luce:
"Me sòna bene Mons Mercurius!"
"Andremo d'accordissimo e quando vuoi un bicchiere di buon vino non hai che da chiedere!" rispose il buon Dio Etrusco del vino salutandolo.
Mercurius sorridendo rispose al saluto e apostrofò: "Ah senti, Flu.. Flun... Flus... ah Coso! Te va bene se d'ora in poi te chiamo Bacco che me torna meglio?"
Mons Mercurius, Montemercurio, così fu il primo nome della collina dove ora sorge l'attuale Montepulciano e resti del divino tempio ci sono veramente.
Che sia vero anche il resto della storia?
Tutto tutto magari no, ma che a Montepulciano da sempre si fa un vino eccellente è certo.
Perchè si chiama Nobile?
Non si chiama Nobile, lo è!
E' Nobile, ma anche questa è un'altra storia e adesso sono qui per raccontare invece, la storia della cantina Montemercurio.
Ed è una gran bella storia autentica e sincera di passione e rispetto.
Rispetto per quella vigna che ha più di 50 anni, piantata da Damo, il nonno, prevalentemente a Sangiovese, certo, ma anche con una varietà di altri vitigni come un tempo usava fare, sparsi fra i vari filari.
Dalle migliori uve di questa vigna nasce un vino che "ha gli occhi di chi ne ha viste tante e il sorriso di chi le ha superate tutte" è Nobile di etichetta, ma prima di indentificarsi nella DOCG è soprattutto il vino di Montemercurio nella sua espressione più alta, è il vino di Damo. E' Damo.
Come le persone anziane sono sagge ed esperte, così le viti vecchie regalano ampiezza e complessità al vino. Il tannino è tosto e tenace ma mai invadente. Ti sorregge, ti fa stare con la schiena dritta come sulla strada retta, per mano, ti conduce e tranquillo, non ti lascerà per anni e anni.
Non ha bisogno di fuochi d'artificio per richiamare la tua attenzione, ti aspetta sereno in poltrona davanti al camino e con la complicità del fuoco, che trasforma le sue rughe in solchi scavati dalla vita, sorso dopo sorso, ti racconterà di sè, i suoi amori, le sue passioni, le sue esperienze, i suoi errori e i suoi successi e ti commuoverai, poi sorriderai e infine guardandolo dentro al calice, lo ringrazierai.
Mantenere solide radici aiuta anche a guardare avanti.
Altre vigne sono state piantate, altri vini nascono.
Il tipico blend del Nobile, Sangiovese, canaiolo, colorino e mammolo, viene vinificato sia in bianco per un metodo classico veramente interessante e originale, sia per un rosato molto fresco da abbinare agli antipasti o anche ad un primo non troppo elaborato.
Il Caduceo, è un bianco inedito, blend di tre vitigni, di cui due autoctoni abbastanza rari: malvasia bianca, canaiolo bianco e pulcinculo. Pesce e carni bianche il suo terreno di conquista, è divertente anche una calda sera d'estate, fresco e dissetante sempre con qualcosa di piacevole da dire.
In onore a Mercurius, il rosso di Montepulciano si chiama Petaso e il Nobile Messaggero, entrambi vanno a nozze con la cucina tipica, pici al ragù, selvaggina, carni rosse e pecorini stagionati.
E siccome siamo in Toscana non c'è pranzo o cena che si rispetti senza finire con un bel Vinsanto e Damo ne aveva accuratamente nascosto qualche caratello.
Ho avuto l'onore e il privilegio di degustare un 1990!
Un segreto bisbigliato in un orecchio. Intimo è e intimo deve rimanere.
Grazie Damo!
E grazie a Marco e a Irene che mi ha guidato, coccolato e viziato e sopportato nella visita!
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È sempre un piacere leggerti 😃
Sempre accattivante, bravo Michele. 🍷
Che dire ho quasi sentito profumi e sapore .... e come sentirsi dentro le tue storie ..hai catturato la mia fantasia sei veramente bravo e originale complimenti davvero Michele
Leggerti è sempre entusiasmante..Mi sono immersa completamente nel racconto..che alla fine mi sembrava di gustare del vero... Complimenti.. Veramente Top
Ma che bello leggerti!!!!...mi hai fatto sorridere....Bell’articolo che mi ha fatto venir voglia di bere uno dei vini da te descritti, camminando per i bellissimi vigneti di Montemercurio!!!!
Bravissimo Michele🎉👏🍷!!